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Martina's blog ✈

"Collect moments, not things"

Hi everyone!

Dopo mesi e mesi di assenza sono finalmente tornata. Non avrei mai pensato di scrivere questo post direttamente dagli Stati Uniti, ma non ho potuto farne a meno.

Quest'estate l'ho dedicata a me, ho viaggiato per l'Italia, sono stata con i miei amici, parenti e mi sono assaportata gli ultimi momenti di "casa" e per questo motivo non ho curato molto il blog.

Cambiando argomento, come si può dedurre dal titolo del post, oggi vi parlerò della mia famiglia ospitante. Il 31/07/2017 finalmente è arrivato il mio momento.

Vorrei aprire una piccola parentesi: YouAbroad chiama sempre nei momenti meno opportuni; infatti nel momento in cui Annalivia mi ha chiamata, stavo salendo su un traghetto per la Sardegna.
Quando mi si è illuminato lo schermo del telefono ed ho visto comparire il nome di "Annalivia" ho capito subito, ma allo stesso tempo ero incredula: forse perchè mi ero ormai "abituata" a questa lunga attesa che durante quei mesi era quasi diventata quotidianità. 
Ho subito risposto al telefono (fregandomene altamente del tizio che mi stava controllando la carta d'imbarco) ed ho cominciato a dire frasi del tipo "oddio", "non ci credo", "sono contentissima". Tutto ciò per dire che trascorrerò i miei 10 mesi in America nella capitale della California: Sacramento



Sacramento è una città meravigliosa, di circa 479,686 abitanti. È situata alla confluenza del fiume Sacramento e del fiume American e dista circa 137km da San Francisco e 620km da Los Angeles. Il clima è mediterraneo ed è caratterizzato da un basso tasso d'umidità. In poche parole: se more de callo. La mia casa è situata ad East Sacramento, è molto vicina al centro ed è molto facile spostarsi in bicicletta essendo ben collegata con i servizi della città.

La mia hfamily è composta da 5 membri. La Hostmum si chiama Suleka, è Thailandese e possiede un ristorante thai ed un bar vegano, l'Hostdad si chiama Sigmund è originario dell'Oregon, fa l'assicuratore e possiede una sua compagnia mentre la Hostsister, Hanna, è del 2001 e purtroppo studia in una scuola differente dalla mia. Il cane si chiama Charcoal ed è molto affettuoso mentre il gatto, Kuro, è morbidissimo e peloso, ma, disgratamente, fa spesso i suoi bisogni ed indovinate a chi tocca pulirli? 

Per il momento non ho molto altro da dire, li conosco da poco, ma nonostante qualche momento "no" credo che si stia costruendo un bel rapporto. 

Un grande e caloroso abbraccio,

Martina

P.s. Ultimamente non sono stata totalmente assente. Su youtube trovate il video riguardante la mia host family, gli ultimi giorni in Italia e l'orientation di New York. Vi lascio il link del canale qui sotto:

 https://www.youtube.com/c/MartinaZito
Cari futuri exchange students,
Vi scrivo per condividere con voi le mie emozioni e provare a darvi un consiglio in caso le provaste. 
Gran parte di queste emozioni è dipesa dalla mia ignoranza su dove, quando e con chi vivrò questa magnifica esperienza. Quando nomino "America" purtroppo ancora vedo un grande punto interrogativo poichè, come avrete dedotto, non ho ancora ricevuto la famiglia, di conseguenza non posso sapere in che città vivrò e soprattutto non so ancora quando partirò.

Non vi sto dicendo queste cose per trasmettere tristezza, anzi, lo sto facendo per cercare di trasmettere sicurezza e speranza a chiunque si sentirà come mi sento io ultimamente.
Vi scrivo per dirvi che so cosa significa essere ignari mentre gli altri sanno tutto, che capisco quanta curiosità abbiate e soprattutto che magari vogliate programmare una vacanza che purtroppo è impossibile da organizzare perchè la data di partenza è ancora sconosciuta ma, in particolare, vi scrivo per dirvi che non è facile. 
Non è facile perchè so che se siete arrivati al mio stesso punto ogni tanto vi viene da piangere, vi vengono mille dubbi, paranoie; so che significa quando la gente vi chiede quotidianamente quando partirete e dove andrete, ma voi vorreste solo che evitassero tutti l'argomento.
Quello che vorrei io però, è che vi rendiate conto che non siete soli, che ci sono tante persone che vi sono attorno e che più di tutti ci siete voi stessi in quanto l'unica persona che vi conoscerà alla perfezione nella vita sarete solo voi, quindi prendetevi cura di voi stessi con un pizzico di sano egoismo. In questi giorni cercate di tenervi impegnati, fate cose che non avete mai fatto in Italia perchè magari avete dato per scontate, passate più tempo con i familiari, amici ed eventuali fidanzati perchè li state per lasciare per 10 mesi. Godetevi ogni secondo ed assaporte ogni momento perchè nessuno di questi ritornerà mai più. Questa è la vostra estate e non dovete lasciare che il futuro si intrometta nel vostro presente; come dissi nel primo post su questo blog "non preoccupatevi del futuro, ma godetevi questo presente che tutti tanto trascuriamo!".




Spero che questa "lettera" vi possa essere stato d'aiuto.

Ps. Ho aperto un canale Youtube così che possiate seguirmi da più vicino, vi lascio il link:
https://www.youtube.com/channel/UCAnvhPS72yoLC6Ch0fiO3vA

Vi mando un enorme abbraccio,

Martina.

Hi everyone!

Cari lettori, perdonatemi l'assenza (vi sono mancata eh???), ma con la fine della scuola e vari impegni non ho più avuto tempo per scrivere. Ora però sono più che felice di annunciarvi il mio ritorno! (In realtà non ho scritto ultimamente perché non avevo molto da dire)

Questo post tratterà la giornata di oggi, domenica 18 giugno 2017, in cui si è svolta l'Orientation pre-partenza di Roma, per il programma YouExchange, presso l'Hotel Crowne Plaza Rome con tutti gli youabroaders.

La location era carina, tuttavia non abbiamo avuto sufficiente tempo per "esplorarla" visto che appena arrivati ci siamo subito dovuti fiondare dentro per iscriverci. Sto usando il plurale perché appena arrivata ho incontrato nel parcheggio dell'hotel Giuliano, (che saluto❤), il quale già avevo avuto modo di conoscere in occasione di un incontro a Roma ad Aprile. Una volta iscritti ci hanno gentilmente regalato la fantstica sacca di YA (di cui posterò la foto qui sotto) con dentro i vari gadget:



  • una chiavetta USB (con dentro caricate delle informazioni riguardo il programma)
  • un quaderno
  • un porta documenti
  • una penna pelosa
  • la targhetta per la valigia
  • la maglietta da indossare il giorno della partenza

Gadget YouAbroad 2017-18

Non starò qui ad elencarvi quante e quali informazioni ci hanno fornito durante le 4 ore di orientation poiché non sta a me farlo, posso dirvi però che è stata un'esperienza super piacevole e che ha chiarito tutti i miei dubbi riguardanti la partenza. 
Il pomeriggio era diviso in due parti: la prima in cui ci hanno parlato esaurientemente di tutte le regole previste dal programma, bagagli, famiglia ospitante e molte, moltissime altre cose. La seconda in cui sono intervenute due rappresentanti americane delle associazioni partner di YA che ci sosterranno durante il soggiorno in America (la mia è CIEE) ed in cui sono intervenuti anche gli YA ambassadors, ossia i ragazzi che sono partiti negli anni precedenti con YouAbroad. Il tutto era separato da un breve break in cui venivano offerte cibi e bevande fuori la sala congressi.
Gli "YA Ambassadors 2017" di Roma erano Leonardo Specchia (Indiana), Ginevra Iorio (Texas) e Federico Chieppa (Alaska).

La parte più bella penso siano state le emozioni da tutti noi provate nel momento in cui abbiamo realizzato che questo era l'ultimo step prima della partenza: il rendersi conto che tra meno di due mesi quasi tutti saremo partiti, casa non sarà più casa, nuove persone, nuove esperienze. La felicità quando si parlava della scuola americana e l'ansia che invece ci scorreva nelle vene di ogni exchange student quando si è affrontato l'argomento "valigia". Insomma, un frullato di emozioni che alla fine del nostro exchange year tutti avremo divorato e che credo sarà il più colorato e saporito della nostra vita.


Ps. Un grande abbraccio va a tutti i ragazzi dell'Orientation a Roma, ma anche a quelli di quella di Milano con cui ci sentiamo quotidianamente nel gruppo WhatsApp. 



(Qui sotto vi lascio alcune foto di oggi).

In the middle of the orientation.
Gli youabroaders ❤

Sì, la bandiera è al contrario, piccoli ed insignificanti dettagli.
Da sinistra (In primo piano): Francesca, Vincenzo, Lia, Ginevra.
Da sinistra (in secondo piano): Emanuele, Luisa, Lea, Alice ed io.
Io e Lia (sulla sinistra) ❤
Partendo da sinistra: Lia, io e Francesca.
Partendo da sinistra: Francesco, Vincenzo ed io.


Per qualsiasi dubbio lasciatemi un commento qui sotto e risponderò il prima possibile.

A presto,
Martina
Credo che il Chiostro del Bramante sia un luogo magico, dove la pop art è espressa attraverso un mezzo complicato che però, allo stesso tempo, è estremamente semplice. Tuttavia è anche vero che la semplicità è la cosa più difficile da raggiungere e gli artisti di cui sono esposte le opere sono riusciti non solo a raggiungerla, ma anche a catturarla. 

Per esempio c’è un’artista che mi ha colpita molto. Lei è Tracey Emin.   



Tracey Emin è un artista inglese contemporanea che ha fatto parte della Young British Artist, un movimento nato a Londra verso la fine degli anni ’80. Le forme in cui si propone sono molte; queste variano da un disegno, una pittura ecc. a delle fotografie o, come in questo caso, delle semplici scritte neon. Con l’aggettivo semplice si torna al discorso di prima e si può affermare che queste tre scritte neon (“My Forgotten Heart”, “Those who Suffer LOVE” e “You Saved me” ) siano semplici ma efficaci, che il linguaggio dell’artista è secco e deciso e che il messaggio colpisce con la sola vista delle scritte la funzione emotiva di chi guarda l’opera. Le scritte neon come sfumatura di significato hanno anche quello del trauma, elemento tipico nell’arte di Tracey Emin, attraverso il quale vengono raccontati gli aspetti più intensi dell’amore: la gelosia ed il tradimento.




Come poteva mancare uno dei massimi esponenti della pop art in questa mostra, nonché il mio preferito? Ebbene sì, Andy Warhol che ci presenta “One Multicolor Marilyn”, un’opera che fu realizzata tra il 1977 ed il 1986.
La rappresentazione di Marilyn Monroe, l'icona per eccellenza della bellezza femminile che pur essendo la più desiderata delle donne vanta di un grande carico di amori infelici. Una combinazione di neon blu evidenziato da colori caldi come il giallo e l’arancio. Quest’opera è la trasformazione di Warhol della star di Hollywood in una tavolozza invertita, che si basa sullo spazio negativo della tela, che aiuta a riconquistare il fascino di Monroe. 








Le opere presenti in questa sala simboleggiavano l’amore che va oltre i confini della malattia e lo splendore della bellezza catturata eternamente nell’istante precedente alla morte. Sulla sinistra l’opera di Marc Quinn “Kiss”  un sublime atto d’amore, durante il quale i corpi di due giovani si avvicinano in una sorta di comprensione, poiché la disabilità della quale entrambi sono affetti non gli concede l’abbraccio. Si percepisce alla vista l’intensità dell’opera che dietro la sua semplicità nasconde un significato profondo: tutti possiamo amare, poiché tutti ne siamo capaci. Nessuno non ne è capace, amare è un dono naturale che ognuno di noi possiede dal momento in cui nasce fino alla sua morte. 






Francesco Vezzoli, con Self Portrait as Apollo del Belvedere's (Lover), 2011.
Inizialmente le sculture di Vezzoli possono sembrare di cattivo gusto o pacchiane, ma questa impressione si basa su un grande fraintendimento della storia dell'arte e riguarda il mito di una statua antica e perfetta, che richiama concezione del marmo bianco delle statue precedenti, simbolo di purezza e classicità. Vezzoli si dimostra così di saper giocare sulla sua conoscenza della storia dell'arte, attraverso le sue statue policrome, su credenze generalmente accettate. 




Amore è anche mettersi in gioco in prima persona, e qui si ha la necessità, ancor prima del piacere, di esserci nell’opera e non più di guardarla da fuori. È ciò che Yayoi Kusama chiede a chi “visita” la sua Infinity Mirrored room, "All the Eternal Love I Have for the Pumpkins" (2016), dove lo spazio sembra infinito grazie a degli specchi nei quali ci si immerge e abbandona completamente, tanto da dimenticare che fuori esiste un mondo enorme e tanto da confondere quest'ultimo con la realtà reale per quanto di per se la stanza appaia grande e spaziosa. 
Gli equilibri tra uomo e mondo e tra dubbio e certezza si disintegrano nell’istante in cui chiudono la porta della stanza e rimani solo. Una nuvola di confusione penetra il senso della vista ed arriva fino alla nostra mente facendoci perdere la ragione. Personalmente ho dovuto fare la fila per rientrare due o tre volte in quella stanza poiché non riuscivo a spiegarmi come tanta immensità e tale resa degli spazi poteva essere rappresentata in un  cubo con delle zucche e degli specchi. Ancora una volta solo con la semplicità, che è è stata la colonna sonora di questo viaggio mistico, ho potuto camminare sul filo che tiene intatti gli equilibri di cui parlavo prima.





Infine c'era un muro, dove ognuno di noi poteva lasciare una scritta, spesso anonima, simboleggiante la persona o la cosa che in quel momento per lui o per lei rappresentava la personificazione dell'amore.













So che questo post non riguarda l'anno all'estero, ma questa mostra mi ha colpita molto perciò ho deciso di condividere la mia "esperienza" sul blog. 

Ps. La consiglio vivamente a chiunque di voi abiti a Roma o nei dintorni, sono soldi ben spesi!

Hope you enjoyed it!

A presto,
Martina


Hi everyone!

No,non sono morta. Inizio scusandomi per l'assenza e augurandovi un buon 2017! (rigorosamente in ritardo)

Vi parlerò delle mie vacanze di Natale? Nahh, non credo vi interessi e per giunta annoierei anche me stessa. 

Piuttosto "chiacchiererò" con voi, come d'altronde ho fatto spesso negli ultimi post, visto che non ho ancora nessuna novità particolarmente "rilevante" riguardo il mio anno all'estero. 
Le uniche cose che posso dirvi è che mi hanno controllato l'application poco prima di Natale alleluia e che proprio oggi l'hanno aggiornata, come avevano già fatto qualche volta in precedenza. Ancora non ci credo che ormai la parte burocratica è fatta, persino i vaccini, l'interview ed il passaporto, devo solo aspettare che una famiglia mi scelga. 
Sono emozionata? E come nasconderlo sapendo che potrei ricevere la famiglia tra pochi minuti, come potrei riceverla il giorno prima della partenza. 

Purtroppo sono tornati, coloro che in questi ultimi mesi mi hanno torturato la mente, ma che ultimamente mi avevano dato tregua: i dubbi.
"Starò facendo la cosa giusta? Che famiglia mi sceglierà (sempre se mi sceglierà qualcuno)? Mi piaceranno? Gli piacerò? In che città capiterò? Sarò in grado di cavarmela da sola?" 
Ma sopratutto: "Sono pronta?"

Io credo che nessuno sia mai stato, è o sarà veramente pronto per questa esperienza; insomma, noi stiamo tutti facendo quello che si suol dire "il passo più lungo della gamba"; ma, allo stesso tempo, credo che sia proprio questa la parte più bella dell'essere un exchange student. 
Essere un exchange studente significa tante cose; prima di tutto significa essere coraggiosi, ma successivamente significa anche avere paura, significa buttarsi in un burrone del quale non si può vedere il fondo, ammesso che ci sia un fondo. Significa tutto e niente allo stesso tempo e credo solo chi lo è stato, lo è o lo sarà potrà capire ciò che sto scrivendo.

Anyway ci sono delle novità, che non riguardano me in particolare, ma che riguardano l'anno all'estero in generale: SONO ARRIVATE LE PRIME FAMIGLIE!!!



Infatti, la pagina ufficiale Facebook di YouAbroad (https://www.facebook.com/YOUABROADViaggiStudio/?fref=ts) ha pubblicato la prima mappa con i primi placements degli exchange students che hanno ricevuto una famiglia (che poi sono tutti ragazzi membri del gruppo Whatsapp che avevo menzionato in precedenza). Inoltre oggi, in tardo pomeriggio, è arrivata un'altra famiglia (in Indiana) che però non è menzionata nella mappa essendo appunto arrivata dopo la pubblicazione del post sui placements!
E niente, questo è tutto, spero il post sia piaciuto ed ora non mi tocca altro che aspettare con pazienza la mia famiglia, che prima o poi arriverà...
Vi tengo aggiornati.
Baci, 
Martina



Ah quasi dimenticavo, mi è arrivato il calendario di YouAbroad con insieme gli auguri di Natale ad inizio gennaio e sono troppo felice, tanto da segnare con gli evidenziatori i giorni.😂




Ps. Per sapere sempre che faccio, vi rilascio qui sotto i link dei miei socials: 
Niente, mi è davvero impossibile studiare, pur sapendo di avere un compito in classe importante domani. 


Hi everyone!

Come avrete intuito dal titolo del post, sono finalmente arrivati i risultati dell'Eltis test di sabato 3 dicembre e non posso fare altro che maledirmi per la mia prestazione.

Vi lascio qui la tabella conversione dei punteggi dell'Eltis↑




Il test oggettivamente è andato bene, ho preso 226/265 che equivale ad un 44/50, ma non è ciò che speravo di ottenere. 
Non è del punteggio in se che mi rimprovero, ma del fatto che ogni volta che mi aspetto il meglio deludo sempre le mie aspettative. Qualcuno leggendo queste parole potrà pensare che io sia folle a pensare tutto ciò, visto il risultato positivo, ma evidentemente quel qualcuno non ha mai tenuto a qualcosa quanto io tenevo a questa.
La verità è che mi dispiace, perché più tengo a qualcosa e più tendo a sbagliare nel farla. 
Questo però è un colpo che ho incassato e che sto smaltendo, ma sicuramente non mi fermerà, poiché so anche che è il primo di una lunga serie. 



Hi everyone.

In questo momento è notte (anche se credo che pubblicherò questo post domani mattina) ed i pensieri invadono la mia mente come degli uragani, grandi uragani, tipo quelli della Florida. 
È triste ciò che sto per ammettere, ma allo stesso tempo è anche una cosa meravigliosa: non vedo l'ora di andarmene. Sono così impaziente di partire perché la mia curiosità di scoprire questa nuova vita cresce ogni giorno di più, tanto che credo che ormai sia diventata imperitura. Tuttavia il mio essere desiderosa di andarmene è anche malinconico; dovrei avere paura già da ora di lasciare la mia terra, ma ultimamente qui mi sento perennemente fuori luogo, non capita ed "oppressa" da una società dove l'obbiettivo principale di una persona è essere superiore a tutti. La stessa società che definiamo una democrazia, ma che è tutto meno che quello. La società che dovrebbe avere quella che gli inglesi chiamano "open mind",  ma che invece è sigillata con un catenaccio.
Cari futuri exchange student, che lo siate l'anno prossimo o tra qualche anno non fa alcuna differenza, don't care what people say. Non preoccupatevi se non doveste avere la media del 9/10 o se alcune delle persone che vi stanno a cuore non dovessero appoggiare la vostra partenza. Siate solo pronti ad abbattere i muri che vi si presenteranno lungo tutto il cammino, perché fidatevi di me, sono davvero tanti quelli che sto abbattendo io e sono solo all'inizio. Partite perché ci credete e perché anche io credo in voi.
Invece voi, adulti che state leggendo questo post, qualunque sia la vostra opinione sull'esperienza, negativa o positiva che sia, fermatevi un attimo e riflettete: Vi siete mai chiesti perché noi giovani ce ne vogliamo già andare pur avendo solo sedici anni?
Beh, vi risponderò io, da giovane che sono: noi ragazzi ci sentiamo schiacciati, costretti a tenerci dentro le nostre opinioni per paura di non essere ascoltati essendo più giovani e quindi considerati poco saggi o addirittura per paura di essere derisi. Ci sentiamo un po' come degli angeli ai quali hanno tagliato le ali, come se fossimo prigionieri di qualcuno a cui non abbiamo fatto alcun male. 
Quotidianamente mi sento dire "è una follia andarsene per 10 mesi, ci hai pensato bene?" e scusate, ma mi viene da ridere, forse anche in modo apparentemente sgarbato, quando mi viene domandata questa cosa. Sì gente, ci ho pensato bene, ho pensato a tutto: al fatto che piangerò i primi mesi perché mi mancherà l'Italia, al fatto che mi sentirò sola e in compagnia allo stesso tempo, al fatto che sarò lontana da tutto e tutti e che dovrò ricominciare da capo e cavarmela solo con l'aiuto delle mie forze. 
E sì, professori di tutta Italia, ho pensato anche a voi: sono consapevole che quando tornerò dovrò chiudermi in casa a studiare e dovrò colmare tutte le lacune che mi porterò dietro durante il quarto anno di liceo, ma non mi interessa. Non mi interessa perché io voglio essere diversa da voi e perché voglio vivere veramente quest'esperienza. Non mi interessa perché anche se può sembrare da egoisti dirlo, io lo dico apertamente: preferisco fare quello che voglio fare io, piuttosto che fare quello che piacerebbe a voi, solo per apparire più intelligente o saggia ai vostri occhi. 
Vi prego, ve lo chiedo per l'ennesima, lasciatemi essere chi sono senza giudicarmi. Non mi aspetto che voi mi capiate o che mi appoggiate, vorrei solo che mi lasciaste sbagliare pur essendone consapevole e che mi lasciaste prendere le decisioni più adatte a me e non alla vita che voi vorreste per me. Lasciate che vada e fatevene una ragione invece di mettermi i bastoni tra le ruote. Infine, voglio concludere svelandovi un segreto:
non sono io che parto, ma siete voi che rimanete qua.






PS. So che nel precedente post avevo scritto che questo avrebbe dovuto parlare dei risultati dell'ELTiS test e della lettera per la mia hfamily, ma i risultati ancora non arrivano e quindi, nel frattempo, ho deciso di scrivere qualcos'altro, che da svariati giorni vagava per la mia mente.

Ah, mi sono anche dimenticata di dire che domani mi consegneranno finalmente il passaporto e che ho appena finito di fare l'ultimo albero di Natale con la mia famiglia, almeno per quest'anno, visto che il prossimo Natale non sarò in Italia. Confesso che mi sento un po' strana al pensiero, ma penso sia normale!

Sulla sinistra potete vedere mio fratello, che rovina la foto, ma gli voglio bene ahaha!❤
Foto via Snapchat: zitomartina



Buon'immacolata a tutti!♥
A presto, 
Martina



Hi everyone!
Come avrete dedotto dal titolo in questo post vi parlerò di ieri, sabato 3 dicembre, giornata in cui ho fatto l’ELTiS test; per prima cosa però, vorrei spiegare in breve in cosa consiste. Innanzitutto l’ELTiS è di livello B1 circa ed è suddiviso in due parti: una dedicata al listening con 24 domande ed una al reading con 26 domande. In tutto sono 50 domande a crocette, a mio parere molto facili, a cui ogni exchange student si deve sottoporre. Inoltre questo è test è quello che i vostri tutor (la mia compresa) definiscono il vostro “biglietto da visita” nella high school americana che frequenterete l’anno successivo.

Parlando della giornata, il test iniziava alle 17 ed io dalla mattina fino a quell'ora sono stata divorata dall'ansia.
Il pomeriggio, mi sono recata all'Hotel dei Mellini a Roma, sede in cui si sarebbe svolto il tutto. Ovviamente tutti gli altri exchange students sono arrivati prima di me, che con il mio solito disinvoltissimo, sono arrivata appena due minuti dall’inizio del test. A parte ciò, quando sono entrata nell'hotel, sono andata subito nella hall dagli altri exchange students, ignorando il fatto che avrei dovuto (teoricamente) prima compilare un modulo che tutti gli altri avevano già compilato durante la mia assenza. 
La prima persona che ho notato è stata sicuramente Emanuele: uno dei ragazzi di cui ho parlato nel secondo post qualche giorno fa. Gli sono corsa incontro e l’ho abbracciato fortissimo, finalmente dopo una settimana che parlavamo su whatsapp ci siamo visti! 
Subito dopo mi sono presentata a Lia, una ragazza simpaticissima e deliziosa, esteticamente molto bella e proporzionata, che subito mi ha rivolto un sorriso molto sincero. Purtroppo non mi sono potuta presentare a tutti gli exchange students uno per uno, perché quel maledetto modulo mi chiamava ed il test sarebbe iniziato a momenti. Dopo aver finito di compilare il modulo con i dati personali, siamo entrati in una sala congressi, dove abbiamo preso posto e abbiamo aspettato l’inizio del test. Naturalmente non potevo non fare la mia solita figuraccia facendo quasi cadere un quadro nella sala congressi causando una risata generale, ma a parte questo, tutto apposto. 
L’ELTiS è durato circa un ora e dieci, ma in caso qualcuno lo avesse finito prima del tempo prestabilito, sarebbe potuto tranquillamente uscire dopo averlo consegnato. Io ho deciso di impiegare quasi tutto il tempo che mi era stato dato, anche se avevo finito tra i primi, giusto per essere più sicura delle mie risposte e non avere rimpianti. Dopo aver consegnato Lia, Emanuele, Alessia, Eugenia ed io siamo usciti e ci siamo fatti delle foto insieme (che lascerò qui sotto). 

Infine volevo aggiungere che sono stata estremamente felice di conoscere gli altri exchange e che spero di rivederli tutti presto!

Ps. Quando mi arriveranno i risultati dell’ELTiS vi aggiornerò ed insieme a quelli penso che pubblicherò la mia lettera alla host family.

See you soon♡ 

Martina



 Come nell'altro post, vi lascio qui sotto i Blog degli altri ragazzi insieme ad alcune foto di ieri.



In ordine: Eugenia, Lia, io, Emanuele ed Alessia.♡ ♡ ♡




Blog degli altri exchange:

Hi everyone! 
Perdonatemi l'assenza, ma tra studio, sport, alternanza scuola-lavoro ed Application Form non ho avuto molto tempo per scrivere ed aggiornarvi come avrei voluto.

Ieri sera, 29 novembre 2016, ho finalmente inviato l'ultima parte della mia Application Form. 
È vero, mi mancano ancora delle cose da consegnare, come il passaporto, la lettera dei miei genitori, alcuni vaccini e la mia pagella della terza media (perché se ve lo stesse chiedendo: sì, serve anche quella), ma posso ormai dire che ogni minuto che passa, la partenza si stia concretizzando sempre di più. 
Vi confesso che spesso in questo periodo mi capita di fermarmi ed iniziare a fissare il vuoto, mentre miliardi di pensieri iniziano a girovagare per la mia mente. Penso a tutto il mio percorso, a come sono arrivata fin qui e al fatto che a breve metterò "in pausa" la mia vita attuale, per iniziarne una nuova a più di 10.006 km da qui, lontana da tutto e da tutti, che poi dovrò mettere da parte dopo appena un anno. Rifletto sul fatto che sarò sola e che dovrò ricominciare da zero, ma penso anche a quando ritornerò e già oggi ho timore che al mio rientro qualcuno si potrà essere dimenticato di me.

Anyway, ho scritto la famosa email per la futura host family ed il messaggio introduttivo in cui mi presento brevemente. Non vi nascondo che mi tremavano le mani mentre digitavo ogni singola lettera e che ho cancellato l'intero lavoro svariate volte, per poi scriverlo nuovamente. Non capivo quali fossero le parole giuste e non riesco a capirlo tutt'ora. Improvvisamente non sei più in grado di dire come ti chiami o da dove vieni in inglese, ti cominci a creare mille dubbi su quello vuoi scrivere nella lettera e ti cresce l'ansia dentro fino a bucarti lo stomaco. Per di più, nella lettera si presume che il/la ragazzo/a si presenti per chi è veramente, ma la vera domanda è: "Chi sono io veramente?; uno degli obbiettivi che mi sono prefissata per questa esperienza, è proprio quello di scoprire me stessa oltre ad aprire la mente agli usi e costumi degli statunitensi. 

Il prossimo step sarà sabato prossimo, 3 dicembre 2016, giorno in cui mi recherò all'Hotel dei Mellini di Roma, con altri exchange students, per fare un test di inglese chiamato "ELTIS". A questo proposito mi piacerebbe spendere un paio di parole per delle persone veramente speciali, che sicuramente staranno leggendo questo post e che, in questi ultimi giorni, mi stanno facendo sentire parte di una piccola famiglia. Mi spiego meglio: recentemente sono stata aggiunta ad un gruppo su whatsapp, nel quale ci sono tutti i futuri exchange 2017/18. 
Qui ci stiamo confrontando l'un l'altro e stiamo dando libero sfogo alle nostre emozioni (per lo più paure comuni ed impazienza nel ricevere novità dall'agenzia). Oltre a ciò ho scoperto che molti di loro hanno un blog o hanno intenzione di crearsene uno (di cui vi lascerò i link alla fine del post, in caso voleste leggerli) dove scrivono e scriveranno della propria esperienza all'estero, proprio come me. 
Purtroppo non tutti i ragazzi saranno presenti sabato: alcuni perché abitano in altre regioni d'Italia ed altri perché faranno l'esame ad un orario diverso dal mio. Come tutti loro, anche io spero che un giorno ci incontreremo tutti quanti, magari a New York, durante l'Orientation che la maggior parte di noi (me compresa) farà a luglio/agosto. "Fingers crossed!💙 💙 💙"

Concludendo vorrei dire che non smetterò di ringraziare tutti coloro che hanno fatto parte della mia vita fino ad oggi, amici o nemici, parenti o professori, non mi importa. Ciò che conta davvero è che tutti voi mi avete aiutata a diventare la persona che sono.
Ma in particolare, vorrei scusarmi con tutti quelli che mi vogliono bene: scusate se vi lascerò per un anno, scusate se non ci sentiremo spesso per via del fuso-orario e perdonatemi se steste pensando che io vi stia abbandonando o che non vi voglia bene perché sto per andarmene, ma sento di doverlo fare, che voi ci crediate o meno io sono fermamente convinta che questa esperienza mi cambierà la vita e che mi aiuterà ad essere una persona migliore.

Vi voglio bene.
A presto,

Martina


Ps. Non appena mi comunicheranno i risultati dell'ELTIS vi aggiornerò e probabilmente pubblicherò la lettera che ho scritto per la host family in inglese. Per rimanere aggiornati su tutto ciò che faccio vi lascio i link dei miei social qui sotto, insieme ai blog degli altri youabroaders!





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